mercoledì 10 ottobre 2007

Una serata in famiglia al Club italiano

La serata del 10 ottobre, ci ha visti ospiti del Club italiano a New Market, circolo dotato di ampi spazi anche per quanto riguarda le attività culinarie, salvato da una crisi finanziaria grazie ad una public company guidata dai soci del Fogolar Furlan. Il presidente Antonio Olivo, imprenditore agricolo tutto d’un pezzo, ci fa gli onori di casa e assieme al suo direttivo mangiamo all’italiana e beviamo vino dai nomi friulani, prodotto però in Australia. La segretaria del Fogolar, la dinamicissima Giuliana Giavon si fa in quattro per metterci a nostro agio, disponibilità che continuerà anche nella giornata successiva. Tutti sono contenti di vedere un vescovo italiano, mons. Gaetano Bonicelli, pioniere assieme a mons. Ridolfi della istituzione di Migrantes, della quale ne parlano diffusamente, con riferimenti del passato ma con lo sguardo rivolto al futuro.

Intanto le quattro volontarie hanno preso possesso delle loro stanze, nelle case di famiglie generose della FCI, che le ospiteranno per l’anno di esperienza nella cosiddetta terra nuovissima. Assieme a dei validissimi responsabili locali, tra i quali citiamo Luigi Casagrande, Presidente della Camera di Commercio italo-australiana, della più che generosa segretaria generale Maria Antonietta Marruca, di Mariangela Stagnitti, oltre che di Padre Mauro c.s. e di Camillo Impellizeri, vanno delineando le modalità operative del loro servizio, prendendo contatti con la città e con la comunità. Quando noi partiremo si sentiranno per un momento più sole, ma sanno di aver trovato delle famiglie non meno disponibile di quelle che hanno lasciato in Italia.

Nik Xynias Ao Bem e interculturalità



Un primo momento organizzativo è stato fatto già mercoledì mattina, quando eravamo ancora sotto effetto del fuso orario e qualcuno non aveva ricevuto i bagagli, dispersi come al solito in qualche aeroporto. L’intera delegazione si è incontrata con Nik Xynias AO BEM, che sovrintende ad un ente australiano che dialoga costantemente con tutte le associazioni etniche che vivono nel Queensland e che sono oltre un centinaio, tra le quali naturalmente diverse sono italiane. A presentarcelo una nostra conoscente slovena, ma ben inserita nella comunità italiana, Monika Makari, che si occupa di relazioni internazionali e di regolarizzazioni degli immigrati per conto dello Stato australiano. Con lei c’era anche la vice presidente del Comites, Mariangela Stagnitti, in rappresentanza anche della presidente, al momento in Italia. Interessante la ricostruzione fattaci da Nik, che è di origine greca, sulla presenza delle etnie italiane in Australia in generale e nel Queesland in particolare. Una lunga storia di migrazioni, dapprima irlandesi ed inglesi e quindi anche italiane. Un lavoro, il suo, che consiste nel coordinare una rete di rapporti tra sodalizi che tengono assieme rappresentanti di nazionalità diverse, per far avere loro, in determinate occasioni, una voce univoca ed unificante e poter interloquire proficuamente con le autorità pubbliche. Quest’ultime sono un po’ fredde nei confronti delle istanze dl mondo associativo dell’emigrazione, nonostante l’Australia sia un paese visibilmente multiculturale, che ha ancora bisogno di forza lavoro straniero. Decine di centinaia sono gli italiani, perlopiù laureati, che ogni anno giungono nel paese dei canguri, per svolgere una qualsiasi attività lavorativa, quasi sempre specializzata. Ma spesso, a fronte di un massiccio reclutamento all’estero, i rapporti di lavoro si risolvono alla fine di un biennio, senza il rinnovo del visto. Una posizione comoda per il governo locale, ma ingiusta nei confronti dei lavoratori. Ad ogni modo, le etnie sono riconosciute dagli Stati locali e da quello federale e la comunità italiana è rispettata, abbastanza omogenea e piuttosto benestante: Non ci sono, infatti, casi di povertà conclamata e il welfare è alquanto consistente.

lunedì 8 ottobre 2007

Presenza italiana in Brisbane

Brisbane è la capitale dello stato del Queeensland, in Australia. La città di Brisbane conta circa 957.010 abitanti mentre la sua area metropolitana arriva ad avere circa 1.800.000 residenti, che la rendono, per popolazione, la terza area metropolitana dell'Australia. Oltre a questo, Brisbane è uno dei tre maggiori porti del paese



una presenza basata sulla comune tradizione.

“La piccola ma tenace colonia Italiana di Brisbane...” tale definizione, mediata da Il Giornale Italiano del 22 novembre 1933, è forse quella che meglio chiarisce l'identità della collettività italiana residente a Brisbane tra il 1870 ed il 1940. Sebbene tale comunità non possa assolutamente competere per dimensioni con quelle di Melbourne o di Sydney, certamente per tenacia non è seconda a nessuno. Fin dall'inizio, infatti, è composta di persone coraggiose ed intraprendenti, che lasciano un segno profondo nella storia della capitale del Queensland.

Riprendendo una recensione di Stefano Girola, sul libro di Fabio Baggio “Gli Italiani di Brisbane”. Brisbane, a cura dello Scalabrini Migration Center; Rintocchi-Brisbane, 2004, pubblicata sul periodico Studi Emigrazione, Vol. 42, Settembre 2005, n. 159, pp. 704-706 cosî viene presentata la comunità di Brisbane.

“Intenzionato a far fiorire nel Queensland una civiltà cattolica, il primo vescovo di Brisbane, l’Irlandese James Quinn, svolse negli anni ’70 del secolo XIX un’intensa opera di reclutamento in Europa, mirata ad un’ immigrazione di “qualità” piuttosto che di quantità. I sacerdoti, gli uomini di cultura e gli artisti italiani convinti da Quinn ad imbarcarsi per gli antipodi formeranno il primo nucleo della comunità italiana di Brisbane. A loro sono legati eventi e monumenti di rlievo nella vita ecclesiastica, culturale ed artistica della capitale.

Insieme alle reclute “illustri” di Quinn cominciarono ad arrivare altri Italiani, che ben presto si raggrupparono nel quartiere di Breakfast Creek, riconosciuto già nell’ultimo decennio del secolo XIX come una “Little Italy”. L’autore, sulla base di fonti precedentemente trascurate, rievoca dettagliatamente e vivacemente le vicende biografiche dei più intraprendenti fra questi emigrati: da Giovanni Battista Pullè, che dopo aver lanciato la “Italo-Australian Commercial Company”, si dedicò alla distillazione del brandy, alla produzione di vino e pasta (con la “Excelsior Macaroni Company”), nonché all’attività editoriale; a Giuseppe Franceschi, arrivato a Brisbane con l’intento di sperimentare nel Queensland coltivazioni tipicamente mediterranee, ed il cui bagaglio personale comprendeva tralci di vite, olivo, alloro e corbezzolo. Infine il pisano Giovacchino Maccheroni, che si fece conoscere non solo per la produzione di pasta, caffè e vino, ma anche per la collaborazione con il vescovo locale nell’assistere gli emigranti italiani appena giunti in città.

Al 1877 risale la prima iniziativa pubblica della piccola comunità italiana, che costituì una “Società di Patronato e Mutuo Soccorso tra gli Italiani nel Queensland”, con lo scopo di “aiutare tutte le persone meritevoli di nazionalità italiana col dare consiglio, procurare lavoro, concedere prestiti e fornire assistenza economica”. I notabili della comunità si mobilitarono anche nel 1891 quando fu annunciata la storica spedizione della nave Jumma, che avrebbe aperto all’emigrazione italiana le piantagioni di zucchero e di tabacco del Nord Queensland. Memori di precedenti spedizioni dagli esiti fallimentari, gli Italiani di Brisbane si premurarono di informare il Governo Italiano sulle reali condizioni lavorative del Queensland, anche per scongiurare i rischi di truffe o contratti svantaggiosi a scapito dei coloni italiani. Riconoscendo nella generosità e nell’affetto patrio le “virtù caratteristiche dei cittadini italiani residenti a Brisbane”, Baggio cita anche il loro sostanzioso contributo alla colletta mondiale per il soccorso ai veterani della Guerra di Abissinia nel 1896. Tuttavia, almeno fino agli anni ’30 del secolo XX, la collettività italiana stentò a diventare una comunità coesa capace di fare causa comune intorno ad obiettivi condivisi. Ne è prova l’esiguo numero di associazioni italiane, a confronto con altre città australiane. Fra le poche realtà associative, spicca la fondazione nel 1924 della “Italo-Australian Association”, ad opera del

Salesiano Ernesto Coppo, che aveva cominciato la sua esperienza pastorale fra gli Aborigeni delle zone remotedel Kimberley (…..)

A partire dagli anni ’30, la situazione comincia a cambiare. Sostenuti dai rappresentanti Consolari del egime fascista, gli Italiani fondarono un numero crescente di associazioni politico-culturali. Pur non mancando gli esempi di tendenze antifasciste, le principali associazioni di questo periodo (il “Fascio di Brisbane” e la “Società Dante Alighieri”) sono espressione di un fascismo locale che secondo Baggio “più che un’affiliazione politica, è un sentimento nazionalistico infervorato dai successi dell’Italiamussoliniana”.

Significativamente il primo documento pubblico del “Fascio di Brisbane” fu un telegramma di auguri all’arcivescovo di Brisbane James Duhig. Ammiratore di Mussolini e appassionato sostenitore del binomio “Fede e Patria”, l’arcivescovo fu un’importante figura di riferimento per la comunità italiana, anche al di fuori dei confini della sua diocesi. I documenti individuati dall’autore negli archivi arcidiocesani contengono molte lettere di Italiani che sollecitano una raccomandazione per il lavoro, chiedono l’ appoggio di Duhig per iniziative culturali o di beneficenza o lo ringraziano per il suo intervento in casi di difficoltà personale. Il suo sentimento pro-italiano lo portò a prese di posizione molto controverse, come l’isolata difesa dell’invasione fascista dell’Abissinia. Ma la sua fu anche una voce pacificatrice e riconciliatrice nei momenti di maggior tensione fra emigrati Italiani e società ospite, in particolare durante gli scontri di

Kalgoorlie, nel Western Australia, quando una folla di minatori ubriachi si scatenò in una sanguinosa “caccia all’Italiano”. Il ruolo svolto da Dughig, riconosciuto ufficialmente dal Governo di Roma, illustra la tesi di Baggio secondo cui “la confessione cattolica rimane un importante elemento identificativo per la locale comunità italiana”.

Brisbane italiana


Brisbane piccola comunità italiana molto determinata nel difendere l’italianità

A Brisbane c’è una piccola ma tenace colonia italiana, che ha accolto la delegazione italiana della CEI con grande disponibilità. Siamo arrivati in un periodo di tanti impegni concomitanti, come il “FilmFestival” del cinema italiano, una grande rassegna della nostra moda e il Congresso dell’ANFE (Associazione nazionale famiglie emigranti) ma abbiamo trovato ugualmente lo spazio per diversi appuntamenti interessanti ed utili per il futuro delle nostre attività.

Nel capoluogo del Queensland, infatti, oltre duemila giovani in transito per la GMG del 2008, troveranno ospitalità prima o dopo l’evento di Sydney.

Migrantes-Ucemi si sono assunti il compito di sensibilizzare sull’argomento le Parrocchie e le Associazioni degli emigranti ed il Servizio della Pastorale Giovanile quello di rendere operative tutte le indicazioni che riescono ad ottenere a tale proposito. Il discorso è abbastanza complesso, ma è sostenuto dalla Parrocchia della Missione Cattolica Italiana che, con i Padri Scalabriniani , curano la Chiesa Holy Cross e lavorano in piena sintonia con la Diocesi locale, che ha un apposito servizio diocesano per la GMG. Un aiuto organizzativo avviverà anche dalla Federazione Cattolica Italiana, guidata da Camillo Impellizzeri, che vive proprio a Brisbane e che ha accolto l’idea della Migrantes di realizzare un progetto di servizio di volontariato civile, finanziato dallo Stato italiano. Con noi sono infatti giunte quattro giovani che si fermeranno a Brisbane, con due brevi tappe a Melbourne e Sydney, per un intero anno di volontariato civile, programmato per accrescere i rapporti tra la comunità italo-australiana e la Chiesa italiana, anche in vista della GMG. Le volontarie vivranno in alcune famiglie di italiani.

Informazione sull'Australia


L’Australia occupa la parte continentale dell'Oceania e l'Isola di Tasmania. La superficie è prevalentemente pianeggiante. Lungo la costa orientale si estende la Gran Catena Divisoria. Nell'interno si estende il grande bacino centrale, bassopiano desertico circondato da steppe e savane. La zona desertica va espandendosi verso l'ovest. La regione del nord, la più piovosa del paese, ha clima tropicale e densi boschi. Nel sud-est, con clima subtropicale e piogge ben distribuite durante l'anno, vive il 75% della popolazione. Qui si coltiva grano (di cui l'Australia è uno dei maggiori produttori mondiali), avena, orzo e canna da zucchero. Nelle steppe e regioni interne pascolano le greggi più numerose del mondo. L'Australia è pure uno dei maggiori produttori mondiali di minerali: carbone, ferro, bauxite, piombo, zinco, rame, nichelio e uranio; autosufficiente per quanto riguarda il petrolio, presenta un considerevole sviluppo industriale concentrato nel sud del paese. Il suolo subisce una crescente salinizzazione. Molte specie tipicamente australiane, sia animali che vegetali, sono in pericolo di estinzione a causa della distruzione dei loro habitat naturali.

SOCIETÀ
Popolazione: Quando gli inglesi "scoprirono" l'Australia, nel 1778, vi abitavano 250.000 aborigeni suddivisi in circa 500 tribù. Nel 1901 ne rimanevano solo 66.000. Oggi sono 200.000 e costituiscono l'1% della popolazione australiana. Nella maggior parte dei casi convivono con i discendenti degli europei, nelle condizioni socioeconomiche più degradanti. I discendenti dei britannici formano attualmente i due terzi della popolazione totale, composta per il resto da immigrati asiatici, europei e latinoamericani.
Religione: Cristiana, 74% (24% anglicani, 27% cattolici, 8% Chiesa dell'Unità, metodisti e altre denominazioni); buddhisti, musulmani, confuciani e altri gruppi 13%.
Partiti politici: Partito Liberale, di centro-destra, in coalizione con il Partito Nazionale (NP), che difende gli interessi degli agricoltori; vinse le elezioni nel marzo del 1996. Partito Laburista. Partito Democratico (di centro). Partito della Nuova Sinistra, fondato nel 1989, dopo lo scioglimento del Partito Comunista. Partito Socialista. Partito Comunista Marxista-Leninista e Partito Verde (ecologista). Organizzazioni sociali: Il Consiglio Sindacale Australiano (ACTU) è la maggiore centrale operaia, con 133 federazioni associate.

STATO
Nome ufficiale: Commonwealth of Australia.
Divisione amministrativa: 6 stati e 2 territori.
Capitale: Canberra, 3373.000 ab. (2003). Altre città: Sydney, 3.958.800 ab.; Melbourne, 3.317.300 ab.; Brisbane, 1.535.300 ab.; Perth, 1.365.600 ab.; Adelaide, 1.115.900 ab. (2000).
Governo: Monarchia parlamentare. William Deane, governatore generale, nominato dalla regina d'Inghilterra. John Howard, primo ministro dal marzo del 1996.
Festa nazionale: 26 gennaio, Giorno dell'Australia. Forze armate: 56.100 (incluse 7.500 donne).

domenica 7 ottobre 2007

La società australiana

La società australiana ha subito profonde trasformazioni dopo la Seconda Guerra Mondiale. Consapevole oramai di essere entrata a far parte di una scacchiera ben più vasta del suo pur vasto territorio, andava maturando una risposta, non sempre lineare, alla domanda: “con chi dobbiamo costruire un futuro di stabilità e di sicurezza? Possiamo rimanere ancorati alla madrepatria, l’Inghilterra, essa stessa dubbiosa sulle sorti di un’Europa unita? O dobbiamo invece allinearci con il continente americano o con le nazioni emergenti dell’Asia che sono i nostri vicini di casa?”
Una prima risposta é stata data dal governo laburista di Gough Whitlam nel 1972 con il lancio e la promozione della politica multiculturale.[1] Questa mirava a cambiare l’autoconsapevolezza dell’australiano, non più solo nell’orbita del Commonwealth Britannico, ma cittadino di una società dove l’eterogeneità di razze e culture, in piena espansione dopo gli anni '50 con l’emigrazione di centinaia di migliaia di Europei, entrava di diritto a far parte di una Australia multiculturale. Una visione, prima che una politica governativa, che ha avuto i suoi ammiratori ma anche i suoi detrattori. Secondo questi ultimi si barattava una identità nazionale ben precisa, rappresentata dalla sudditanza alla Corona Inglese, con identità molteplici non sempre conciliabili fra loro o riconducibili a fattori comuni.

Questa svolta é stata interpretata da alcuni sociologi non soltanto come una svolta storica ma come una rifondazione della stessa nazione. Lo studioso, Allan Patience, scrive,
Non é da scartare l’idea che in un prossimo futuro l’anno 1947 (che segna l’inizio delle migrazioni europee) possa essere riconosciuto come più significativo del 1788, la data di fondazione dell’Australia moderna. Anche se l’affermazione appare azzardata, in quell’anno si iniziò una profonda trasformazione della società australiana, mai provata nella sua giovane
storia. [2]
Non tutti sono d’accordo con una simile analisi. La storia degli ultimi 30 anni dimostra comunque che alcuni traguardi sono stati raggiunti. Oramai la diversità, pur con molti rallentamenti e brusche frenate, é entrata a far parte della vita quotidiana del cittadino australiano. Investe ogni minuto e ogni ora del giorno: a tavola, sul lavoro, nei luoghi di divertimento, ascoltando programmi radio o guardando la televisione, leggendo la stampa etnica, con l’insegnamento di lingue diverse, con la creazione di clubs e luoghi di ritrovo. L’architettura stessa, la moda, il modo di vestire, le cerimonie religiose, le processioni, la politica, gli spettacoli ecc... ne sono una manifestazione. É impossibile dire se ci siano aspetti della vita quotidiana che non siano stati contagiati dalla politica multiculturale. Ma questa, come ogni altra mossa politica, avrebbe vita corta se non fosse sostenuta dall’evidente cambiamento demografico della popolazione australiana: il 27% é nato altrove ma si raggiunge il 50% se si aggiungono i nati in Australia, ma con genitori stranieri.
[1] Per una lista dei documenti pubblicati dal governo vedi J. Jupp(ed.), The Challenge of Diversity. Policy Options for a Multicultural Australia, Canberra, AGPS, 1989, pp. 278-281.
[2] Alla Patience, “Towards a Theology of the Australian Multicultural Experience”, in The Australasian Catholic Record, 65, 4, 423-440.

Informazione sulla visita

Nota informativa della visita della Delegazione
MIGRANTES – UCEMI – SNPG servizio nazionale pastorale giovanile
in Australia 8-23 ottobre 2007

Una delegazione della CEI – Conferenza Episcopale Italiana – raggiungerà l’ Australia, a partire da martedì 9 ottobre 2007 e fino a lunedì 21 dello steso mese, per una visita alla Comunità degli Italiani di alcune città australiane (Brisbane 9-12; Sydney 13-17; Melbourne 18-21)

Soggetti rappresentati:

Migrantes Fondazione della Chiesa Cattolica Italiana che si occupa della pastorale della mobilità umana. In tale ambito vi è una sezione, quella del Servizio Pastorale Nazionale Emigranti, che mantiene i contatti con tutti i Missionari che nel Mondo al seguito delle comunità italiane.
Ucemi, Ente sociale e culturale che mantiene i contatti con le Associazioni d’ispirazione cristiana che si occupano di emigrazione, in Italia e nel Mondo.
Servizio Nazionale della Pastorale Giovanile che organizza una pastorale specifica per i giovani e organizza la partecipazione italiana alle Giornate Mondiali della Gioventù.

Componenti della Delegazione

MIGRANTES: S.E. Mons. Gaetano Bonicelli, vescovo, Don Domenico Locatelli, Direttore del Servizio nazionale pastorale emigranti, Mons. Silvano Ridolfi Direttore della stampa Migrantes, Luigi Papais vice-Presidente Ucemi
SERVIZIO NAZIONALE PASTORALE GIOVANILE: Don Nicolò Anselmi, direttore di recente nomina, don Alessandro Amapani, Marco Federico, Marcello Bedeschidel pontificio consiglio per i laici e dell’Agorà dei giovani.
SAT 2000, TV della CEI: Cristiana Caricato; Fabrizio Raparelli, Massimiliano Tommasoni
FAMIGLIA CRISTIANA: Alberto Chiara, Antonino Leto
S.I.R - Servizio Informativo della CEI: Daniele Rochi
Nota: in alcune località la delegazione subirà alcune variazioni dei componenti.

Motivi della visita:

Essa si svolge in concomitanza con i lavori del Comitato Centrale delle Giornate Mondiali della Gioventù, in programma a Sydney, nella settimana dal 14 al 21 ottobre. Durante tale periodo saranno a Sydney anche cinque componenti del Pontificio Consiglio per i Laici guidati da S.E. Mons. Stanislao Rylko, che ne è il Presidente.

Pertanto la delegazione italiana, durante tale settimana, parteciperà ai lavori del Comitato, per fare il punto della situazione organizzativa a dieci mesi dalla celebrazione della GMG, prevista per il mese di luglio 2008, con la presenza del Papa.

Un viaggio del genere, date le distanze che non consentono frequenti occasioni d’incontro , costituisce un’opportunità privilegiata per incontrare anche le Comunità italiane che vivono in Australia, in parte già visitate nel gennaio 2006 e marzo 2007.

In questa circostanza rivisiteremo Sydney e Melbourne, alle quali si aggiunge Brisbane, dove accompagneremo quattro giovani italiane, che si fermeranno in quella città per un anno di servizio di volontariato civile, finanziato dallo Stato Italiano e che collaboreranno con la F.C.I. Questi i loro nominativi: Laura Meda, Miriam Rossi, Cinzia Amico e Francesca Bersano

Collegamento fra Chiese

La delegazione desidera incontrare tutti gli italiani che riuscirà a contattare durante la propria permanenza. Costituiscono riferimenti fondamentali le Comunità delle Missioni Cattoliche Italiane, i Missionari, Religiosi e Religiose e i laici che lavorano con i nostri emigranti, le Associazioni dei corregionali e nazionali degli emigranti.
Di grande rilievo saranno i doverosi e graditi incontri con le Autorità ecclesiastiche del luogo, le Autorità diplomatiche, i Comites, i Coasit, i componenti della CGIE, stampa italiana, altri mezzi di comunicazione, scuole ed istituzioni per anziani ed altre realtà italiane, senza distinzioni di alcun genere.

Cosa chiediamo agli amici italo-australiani

Rinsaldare i rapporti con l’Italia anche per il tramite delle iniziative e delle attenzioni che la loro Chiesa di partenza continua ad avere nei loro confronti;
Collaborare per l’accoglienza dei giovani italiani che giungeranno in Australia il prossimo anno in occasione della GMG, ospitandoli possibilmente nelle loro abitazioni, per abbattere le già notevoli spese del viaggio e per consentire uno scambio culturale e sociale reciproco, utile per il mantenimento dei sentimenti di italianità al di qua e al di la dell’Oceano;
Assistere alla presentazione Rapporto degli Italiani nel Mondo 2007, di recentissima pubblicazione, presentato a Roma i 4 ottobre u.s., pubblicazione che fotografa la reale situazione dell’emigrazione italiana e che quest’anno parla anche dell’Australia; e precisamente di ‘Emigrazione Italiana in Australia tra passato e presente’
Partecipare ad alcune celebrazioni religiose nelle Chiese delle MCI;
Trascorrere assieme alcuni momenti di cordialità per tenere viva l’italianità in termini generali e secondo l’ispirazione cristiana, componente non secondaria dell’italianità stessa;
Contribuire per la realizzazione di alcuni servizi televisivi e giornalistici illustranti la vita della Comunità italo-australiana.

Iniziative in programma

Con il generoso aiuto dei COMITES, dei COASIT, di altre Associazioni e della disponibilità generosa ed encomiabile di alcuni amici, abbiamo organizzato alcuni appuntamenti:

A BRISBANE,
In quella città avrà luogo una Santa Messa che verra` celebrata dal Vescovo Mons. Gaetano Bonicelli giovedi 11 Ottobre alle ore 7.30 pm nella chiesa Holy Cross, 28 Chalk Street, Wooloowin. Dopo la Santa Messa, nella sala accanto alla chiesa, Heritage Hall, verra` presentato da alcuni rappresentanti della delegazione, il libro “Rapporto Italiani nel Mondo 2007” http://www.rapportoitalianinelmondo.it/ una pubblicazione di 456 pagine realizzato dalla Fondazione Migrantes, in collaborazione con il Comitato Promotore composto da Acli, Inas-Cisl, Mcl, e Missionari Scalabriniani che contiene pure un capitolo di approfondimento ‘Emigrazione Italiana in Australia Tra Passato e Presente’. Seguira` un piccolo rinfresco per tutti i presenti.

Inoltre parteciperemo alla serata ANFE di venerdì 12 ottobre che si terrà al Brisbane Abruzzo Club


A SIDNEY
Domenica 14 ottobre, alle 10, il Vescovo Mons. Gaetano Bonicelli celebrerà una Santa Messa la Chiesa St. Joan of Arc 97 Dalhousie St. HABERFIELD, N.S.W. 2045 +61 2 97991251, retta da don Dino Fragiacomo dinofragiacomo@netscape.net e che sarà trasmessa in diretta attraverso la l’emittente radiofonica AUSTRALIA WIDE

mentre la presentazione del ‘Rapporto italiani nel mondo’ si svolgerà
Mercoledi’ 17 ottobre alle 19.30 al COASIT di Sydney situato al n. 67 Norton Street- LEICHHARDT, NSW 2040 Tel 0061 2 9564 0744- Interverrà anche il prof. Crescioni, storico locale.

A MELBOURNE
l’incontro pubblico per la presentazione volume "Italiani nel mondo" è programmato per
giovedi, 18 ottobre alle 19.30 nella Sala Grollo, CoAsIt, 189 Faraday St Carlton.

Una riunione con il Comites è invece prevista per venerdi, 19 ottobre alle 12.30 presso uffici del Comites, 189 Faraday St Carlton


Tutti coloro che risiedono nelle località che visiteremo sono invitati ad intervenire ai nostri incontri, allargando l’invito ad amici e conoscenti
Quanti invece intendono organizzare incontri a margine di quelli ufficiali, possono farlo contattandoci anche attraverso i referenti sul posto
Siamo interessati a visitare tutte le realtà ecclesiali e sociali che ce lo richiederanno
Salutiamo calorosamente quanti vivono altrove, sentendoli comunque vicini a noi, certi che gradiranno questa nostra nota informativa che ci mantiene comunque in contatto, anche se solo virtuale, ma non meno sincero e cordiale, fatto di autentica italianità
Anche la Messa trasmessa da RADIO AUSTRALIA WIDE potrà rappresentare un’occasione di comunione fraterna
I giornalisti che sono con noi desiderano intervistare emigranti italiani che possano descrivere qualcosa di significativo dal punto di vista delle loro esperienze professionali, sociali, umanitarie e soprattutto ecclesiali;
Tutti gli emigranti sappiano che la Chiesa italiana è loro vicina e condivide cristianamente le loro gioie, fatiche, speranze e sofferenze.


Una opportunità per rimanere in contatto durante e dopo il nostro viaggio, sarà possibile consultando il nostro sito internet

http://www.ucemi.it/ & http://www.migrantes.it/

che, nonostante le difficoltà logistiche, contiamo di aggiornare frequentemente, soprattutto per annunciare modifiche o aggiunte al nostro programma.

Indirizzi di posta elettronica papais@ucemi.it e locatelli@migrantes.it


Luigi Papais
Vice-Presidente Nazionale UCEMI

sabato 6 ottobre 2007

Di nuovo in Australia



Stiamo partendo per la seconda volta per l'Australia.

Un gruppo di 25 persone che conta giovani, referenti della Chiesa italiana, di Migrantes, Servizio pastorale giovanile, e del pontificio consiglio dei laici della santa sede ed operatori della comunicazione e dei midia collegati con la Chiesa italiana.
Lunedi 8 ottobre 2007 nel primo pomeriggio prenderemo il volo per arrivare martedi sera a Brisbane. Staremo tre giorni in questa cittadina che già presenta "in cartellone" iniziative di grande interesse e vi parteciperemo volentieri.
Per noi in specifico, verrà organizzata una serata giovedi 11 ottobre dove potremo incontrare la comunità parrocchiale e presentare alcune relatà che saranno gestite in comune. La visita si trasferità su Sydney in concomitanza con il convegno mondiale promosso dal Comitato centrale per la Giornata mondiale della Gioventù. Gli addetti vi parteciperanno ed il tempo serale lo trascorreremo con la comunità italiana e le sue associazioni. Ultima tappa sarà Melbourne, la città più italiana dell'Australia.


Il rientro è previsto per il 23 ottobre.

Tre punti saranno al centro dei nostri incontri:

- un progetto di servizio civile che 4 volontarie hanno iniziato il 1 ottobre e che svolgeranno a Brisbane e Sydney
- la presentazione del Rapporto italiani nel mondo 2007
- la preparazione della Giornata mondiale della Gioventù.