venerdì 12 ottobre 2007

ANFE : un’associazione per le famiglie dei migranti


Si deve alla On.le Maria Federici, professoressa di lettere, sposa e madre, formata e militante in Azione Cattolica, deputata DC al Parlamento già fin dalla fase costituente, la constatazione e/o intuizione che le Migrazioni sono un fenomeno sociale sostanzialmente e principalmente di natura familiare sia che emigri un solo componente o l’intera famiglia.
Per questo motivo nel 1947 fonda un’apposita associazione: l’ANFE ossia Associazione Nazionale delle Famiglie degli Emigranti.
Ne consegue il grande interesse che l’ANFE ha avuto per i ricongiungimenti familiari, per le “vedove bianche” cioè le spose in Italia dei capifamiglia emigrati, per gli “orfani della frontiera”, i figli di emigrati messi in collegi possibilmente ai confini nazionali per facilitare le visite (Domodossola, Veneto), per le ragazze “au pair” che andavano sole, e, spesso indifese, presso famiglie, specialmente in Inghilterra.
Si partiva sempre da una considerazione economica (l’operaio) e si puntava sulla condizione di cittadino (la persona), lo stato normale ed appagante era sempre l’unità e l’armonia del nucleo di base (la famiglia).
Oggi che la famiglia sta subendo grossi mutamenti al suo interno e forti pressioni spesso disgreganti dall’esterno ad opera di gruppi ideologici, appare con maggior evidenza la giustezza ed efficacia di una tale visione e l’opportunità di una simile prospettiva.
In questo anno, quando l’ANFE festeggia il suo 60° di fondazione, è importante fermarsi a riflettere su quella scelta fondamentale per confermare la validità ed aggiornarne le strategie.
Le politiche familiari sono infatti spesso indecise quando non mortificanti nei loro interventi, anzi si mostrano addirittura indifferenti sul “tipo” di famiglia da sostenere, mettendo in seria difficoltà natura e stabilità dell’unione di uomo e donna fondata sul matrimonio.
L’immigrazione sempre più numerosa e culturalmente diversificata accentua la necessità di chiarezza e di sostegno alla famiglia, prima e fondamentale cellula della società civile e base di quella religiosa.
Giustamente anche la sezione ANFE australiana, fondata nel 1962 da Giovanni Caruso che ne è stato il primo presidente ed ora ne è il delegato nazionale, ha convocato 150 delegati da tutte le città australiane per celebrare il 45° anno di vita, ma ancor più per una verifica ed un rinnovamento, anche di cariche sociali.
L’augurio della Fondazione Migrantes, presente con una qualificata delegazione: il già presidente della commissione episcopale per gli emigrati Mons. Gaetano Bonicelli, il già direttore nazionale ed attuale responsabile della stampa Migrantes Mons. Silvano Ridolfi, l’attuale direttore per gli italiani all’estero don Domenico Locatelli, il vice-presidente UCEMI (unione cristiana enti per i migranti italiani) dott. Luigi Papais, che sta seguendo in Sydney e sostenendo la prossima “Giornata mondiale della gioventù” (luglio 2008), è spontaneo e cordiale per un successo che è beneficio di tutta la comunità sia italiana che australiana.

1 commento:

giuseppe ha detto...

Salve sono Giuseppe ho 46 anni ho una moglie ed un figlio ma un lavoro precario, mi chiedevo come si può dare una svolta e una dignità alla mia famiglia non riuscendo a dare il necessario per vivere. Sono alla ricerca di un posto di lavoro in qualsiasi settore purchè assicuri una vita più dignitosa alla mia famiglia anche a Melbourne,io so di chiedere troppo ma sono disperato, scusate se mi sono permesso di lasciare questo messaggio tanti saluti grazie.