domenica 14 ottobre 2007

Gli italiani di Mascott

La mattinata di domenica 14 ottobre, i sacerdoti che fanno parte della delegazione, l’hanno trascorsa nelle chiese in cui si celebrano messe in lingua italiana. Questo capita sempre durante i viaggi all’estero di Migrantes, per sottolineare quale importanza abbia la pastorale in lingua italiana per gli emigranti. Don Domenico e Mons. Silvano hanno raggiunto la parrocchia di Santa Teresa, guidata dai padri scalabriniani e che si trova al 45 Southerland Street, in località Mascott. Ad accoglierli il delegato episcopale a Sydney per le migrazioni, padre Domenico Ceresoli.
120 persone sono presenti alle 8 del mattino, ben abituati alla puntualità e organizzati da una tradizione consolidata.
Si rspira aria organizzata e consapevole: chi fa il servizio dell’accolito, chi pensa a far scorrere i fogli giusti per un aiuto al canto corale, chi accompagna la musica al pianoforte, chi dirige il canto del piccolo coro che guida l’assemblea. Qualcuno pensa alla raccolta delle due questue, altri alle letture e chi alla processione per portare pane e vivon per la Messa. L’appuntamento domenicale resta l’incontro fondamentale per la comunità della prima generazione. Qua e là due coppie di nonni hanno con sé anche i nipotini strasvegli sia per l’orario presto della domenica sia perché eccitati dal piccolo servizio di portare i fiori all’altare sia perché tutto questo italiano fa un po’ troppo alle loro orecchie. Sono loro soli i rappresentanti dei minori e, fatalmente, diventano le maschottes di tutti.
La chiesa, ampia e ben tenuta vedrà ben quattro celebrazioni liturgiche sia in italiano che in lingua locale. Una famiglia di discendenti italiani vi celebrerà anche un battesimo.

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