sabato 13 ottobre 2007

Berrima, religiosità dei popoli

Penrose Park di Berrima, 5000 persone in cammino religioso

Lasciata la comunità italiana di Brisbane, dopo appena un’ora di volo abbiamo raggiunto la grande e bella città di Sydney. Non appena atterrato l’aereo, un generoso disponibilissimo giovane italo australiano, Salvatore Scevola, ci ha velocemente accompagnato ad un centinaio di chilometri di distanza, dove nel santuario della Madonna di Cestochova, situato nel Penrose Park di Berrima, era in corso una solenne celebrazione che ha luogo il 13 di ogni mese. Tale ricorrenza, è evidente, è collegata con l’anniversario delle apparizioni di Fatima e vede accorrere migliaia di persone in devoto raccoglimento ed intensa preghiera. Inutile sottolineare che queste persone sono gran parte rappresentanti di comunità straniere che vivono in Australia e che giungono sul posto con numerose auto e con diversi pullman. Questa provenienza è anche testimoniata da numerose cappelle e chiesette, forse un centinaio, che si trovano disperse nel percorso interno del parco che congiunge il santuario alla grotta di Lourdes. Si tratta di cappelle dedicate ai santi e ai titoli con il quale la Madonna è venerata nelle varie parti del mondo. Anche l’Italia fa la sua bella figura e la chiesetta dedicata a San Pio da Pietralcina è tra le più frequentate. Siamo arrivati sul posto e ci ha colpito la marea di persone che si accostava alla comunione distribuita da una quindicina di sacerdoti, tra i quali padre Canova missionario italiano a Camberra. Un pasto frugale e veloce nel convento dei padri Paolini, di origine polacca e perciò molto legati al ricordo di Giovanni Paolo II e quindi una lunga ed interminabile processione eucaristica fino alla grotta della Madonna di Lourdes, presieduta da sua eccellenza Monsignor Gaetano Bonicelli. Precedevano il baldacchino del Santissimo, numerose statue della Madonna, portate a spalla dai rappresentanti delle varie comunità presenti, che avevano con loro anche numerose bandiere e gonfaloni. Dopo la recita di diverse preghiere, in varie lingue, il vescovo ha impartito a tutti una solenne benedizione e ha tenuto una commovente ed apprezzatissimo discorso. Egli ha sottolineato come la Madonna costituisca la porta che conduce a Cristo e questo era ben rappresentato durante la processione dal fatto che le statue mariane precedevano l’ostensorio con il Santissimo sacramento. Quindi ha invitato i presenti a seguire la Madonna per ricercare Cristo e per dare un senso alla propria vita, compresa quella degli emigranti che hanno fatto molti sacrifici ma che hanno trovato nella fede cristiana un sostegno per superarli. Alla civiltà moderna, nella quale Dio non trova più posto, mons. Bonicelli ha augurato di ritrovare adeguati spazi anche per la trascendenza e non solo per la quotidianità e per il divertimento, poiché solo attraverso le ragioni della fede si può ridare un senso ad una vita frastornata che comprime anche la dignità umana e la centralità dell’uomo rispetto ad ogni altra considerazione. Gli emigranti, ha concluso il vescovo, sono dei bravi cristiani che stanno dare la loro testimonianza di fede nel loro impegno sociale anche nei paesi in cui vivono, inseriti nelle diocesi locali ma con degli spazi aggiuntivi nei quali si ritrovano più a loro agio.

Nessun commento: