La regia della serata è stata condotta impeccabilmente da Camillo Impellizzeri presidente della FCI (Federazione cattolica italiana).
Il primo intervento è stato di Mons. Silvano Ridolfi, memoria storica di Migrantes e responsabile del settore stampa della medesima fondazione. Il sacerdote, che vanta una lunga storia di missionario in Germania prima e di dirigente dell’UCEI poi, ha riassunto brevemente l’impegno di quest’ultima a favore del mondo dell’emigrazione, fino a divenire un punto di riferimento privilegiato per tutti gli emigranti. Si è quindi augurato che la presenza organizzata della Chiesa italiana in Australia possa continuare ancora, anche con forme nuove, per coniugare contemporaneamente l’esigenza di una presenza della Chiesa medesima e dei sentimenti di italianità che sono di grande conforto per le persone anziane ma anche di prospettiva per le nuove generazioni.
È stata poi la volta di Don Domenico Locatelli, direttore nazionale Migrantes per la pastorale per gli italiani nel mondo della Cei. Il direttore ha illustrato le finalità della sua struttura, che oltre a mantenere quotidianamente i rapporti con i missionari che lavorano a stretto contatto con gli emigranti, organizza anche delle occasioni di incontro con le comunità italiane all’estero. Qui in Australia, in questo momento l’impegno massimo di Migrantes è congiunto a quello del servizio di pastorale giovanile, sempre della CEI, per organizzare la partecipazione dei giovani italiani alla giornata mondiale della gioventù di Sydney 2008. Mentre gli incaricati del servizio di pastorale giovanile si occupa in Italia del percorso soprattutto spirituale che preparerà l’evento e in terra australiana cura di aspetti logistici per l’accoglienza dei circa 10.000 giovani che il prossimo anno verranno dall’Italia per la manifestazione, Migrantes si preoccupa di mettere in contatto le strutture dell’emigrazione, soprattutto quelle associative, per assicurare ai giovani, la migliore accoglienza possibile. L’evento del 2008 serve comunque in Australia, secondo Don Domenico, per rinsaldare i rapporti tra le comunità degli emigranti e attraverso i giovani anche per incentivarli ad entrare nelle associazioni per garantirne il loro rinnovamento generazionale.
E’ stata poi la volta di
Nella parte finale della serata sono state presentate alla comunità le quattro volontarie del servizio civile. La presenza di queste quattro ragazze, ha detto Impellizzeri, costituiscono una preziosa opportunità per la comunità italiana di Brisbane per far riacquistar vigore all’associazionismo locale che vede la federazione cattolica italiana in prima fila nel tenere viva l’italianità impostata secondo i valori della cristianità.
Marco Federici, formatore e delegato dell’ufficio pastorale giovanile della CEI ha intervistato le volontarie aiutandole a presentarsi all’assemblea presente. Dopo la presentazione ufficiale, i responsabili del servizio pastorale giovanile hanno illustrato le loro esigenze, prima fra tutte quella di veder accolto nelle diverse città australiane un notevole numero di giovani italiani. Le famiglie italiane possono svolgere egregiamente tale servizio di accoglienza favorendo così, accanto alle iniziative delle Diocesi, spazi spontanei e familiari di socializzazione e di confronto tra coetanei. Un’occasione, ha sostenuto Don Nicolò Anselmi certamente unica in terra australiana, da non lasciar quindi perdere sia per gli aspetti propri della pastorale giovanile ma anche per quelli del coinvolgimento dei giovani nell’associazionismo dell’emigrazione. Il vescovo Bonicelli ha concluso la serata con delle appropriate parole di stimolo e di riconoscenza nei confronti degli emigranti, accompagnate dall’affidamento al Signore di tutte le gioie, le ansie e le preoccupazioni di quanti vivono lontani dalla loro patria e che con il loro impegno contribuiscono a renderla più grande.
1 commento:
disperata.!!!!
UNA TELENOVELA DEL GOVERNO ITALIANO
avviata fine 1900 e che continua ancora (oggi ) inizi 2000
Ratifica del Nuovo accordo su assicurazione sociale Italia-Canada
Firmato a Roma il 23 maggio 1995.
Sono stata emigrante in Canada per 26 anni ed ora sono in pensione.
Ricevo dal Canada le due pensioni dovutemi : Canada Pension Plan $ 67 e Old Age Pension $ 310
mensili; mentre dal Governo Italiano ricevo $ 8 ( otto) mensili.
Mio marito riceve più o meno quello che ricevo io, per cui complessivamente percepiamo in due circa 9.500,00 euro all’anno con due figli a casa di cui uno ancora all’università.
Siamo al di sotto della soglia di povertà .
Mio marito ha lavorato ( onorando la nostra terra ) in Canada per ben 21 anni e , rimpatriato nel 1987, ha investito tutto quello che possedeva in una Impresa Edile la quale dopo venti anni di attività ha dovuto chiudere i battenti attanagliata e soffocata da debiti e da tanta disonestà , ingiustizia, malaffare, corruzione, imbrogli, ritardi,ecc.ecc.
Tra qualche mese ci pignoreranno la casa buttandoci in mezzo alla strada.
L’INPS dichiara che la bassissima pensione italiana è dovuta al fatto che sia io che mio marito abbiamo contributi da lavoro in Italia per meno di due anni.
Esiste, come è notorio , un accordo internazionale su assicurazione sociale tra Italia e Canada in vigore fin dal 1979 , ed un Nuovo Accordo di Sicurezza Sociale firmato a Roma nel maggio 1995 e poi un Protocollo dello stesso firmato a Roma nel maggio del 2003 : gli ultimi due stabiliscono che noi dovremmo avere garantito il diritto al trattamento minimo(ma non sono ratificati).
La stessa cosa stabiliscono i Regolamenti comunitari di sicurezza sociale ( art.50 Regolamento n.1408/71 e le convenzioni ratificate con Argentina, Australia, Bosnia Erzegovina, Brasile, Croazia,
Macedonia, Principato di Monaco, Repubblica di Capoverde, Repubblica di San Marino, Repubblica Federale di Jugoslavia, Stati Uniti d’America, Tunisia,Uruguai .
Il Governo Canadese ha già ratificato il Nuovo Accordo ed il Protocollo dello stesso nel 2004 ; mentre il Governo Italiano ancora non lo ha fatto,sebbene siano già trascorsi 15 anni.
Come può la nostra tanto amata Italia calpestare e penalizzare solo gli emigranti dal/in Canada e Venezuela ( gli unici a non essere tutelati da convenzioni che non si vogliono ratificare) , commettendo una così tremenda ingiustizia ,anche contro la nostra Costituzione : art.3 ed art.38 e contro i figli che La hanno sempre amata e onorata per il mondo?.
Dal momento che tutti gli altri emigranti sono coperti da questo diritto , perché io ne devo essere esclusa ed a causa di una lunga e protratta e intenzionalmente posticipata Ratifica da parte del nostro Governo?.
Il 26 maggio u.s. anche il Giudice ha dovuto rigettare la mia richiesta contro l’INPS :per cui ora dovrei ricorrere in appello ,forse anche in Cassazione ecc. , cose che io non posso proprio permettermi.
Considerato il mio diritto sancito dalla Costituzione Italiana :
si può proporre un Provvedimento d’Urgenza affinchè l ’ INPS riconsideri il caso e conceda questo mio diritto?.
Ringrazio per avermi letto e che il Buon Dio illumini conducendo a verità e giustizia.
Albi,lì 03 giugno 2010
Margherita Giardino
vico II Savoia , 12 – 88055 - Albi(CZ)
Tel. : 0961/921366.
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